Cappello laureando: una tradizione che arriva ai nostri giorni

Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di laurearsi ma anche coloro che si sono ben tenuti lontano dal mondo accademico ma hanno visto in qualche film, hanno individuato il contesto della cerimonia di laurea proprio grazie a il cappello laureando, anche chiamato il “tocco”.

Si tratta di un copricapo che ha una base molto rigida necessaria a mantenerlo dritto ma che non impedisce al cappello di adattarsi alle diverse misure di circonferenza della testa di chi lo indossa.

Infatti, all’interno della base, è presente un elastico, nero e dunque non visibile ma estremamente utile per saldarlo al capo ed evitare che scivoli via con facilità.

Assieme alla toga costituisce l’outfit completo del laureando ma verrà comunque portata in seguito da tutti coloro che hanno intrapreso la carriera legale in diversi paesi dove si esercita il diritto continentale. Quindi, in seguito agli studi, viene portato anche da giudici, procuratori, avvocati e ciò si può dire che accada anche nella penisola italiana.

In Italia, infatti, ha un nome specifico che è quello di “tocco forense” e lo si può riconoscere per la sua caratteristica struttura: ad una base sempre rigida e cilindrica, si associa però una estremità più floscia che viene intessuta dividendola in otto spicchi con, alla sommità, un classico pon pon.

Non è solo un vezzo, è bene sottolinearlo per chi dovesse pensarlo, si tratta di una uniforme vera e propria che viene anche regolamentata dal diritto forense.

Le origini del cappello da laureando e come procurarselo

Il tocco esiste in diverse fatture a seconda dell’utilizzo che ne si deve fare. L’unica certezza è il colore ovvero nero. Quando il magistrato è in una udienza allora lo tiene appoggiato sul banco, indossandolo solo al momento in cui ha la necessità di ufficializzare un atto.

Ciò è riportato anche dall’art. 111 regio decreto 2641/1865 che specifica che il pubblico ministero dovrà avere il capo coperto e dovrà mantenersi in posizione eretta, in piedi, nell’istante in cui formula le sue conclusioni al termine di una udienza. Lo stesso vale per il giudice nel momento in cui formulerà la sentenza di verdetto in un processo penale.

Quando invece ci si riferisce ai membri dell’ordine degli avvocati e del consiglio nazionale forense, allora sarà previsto indossare questo tipo di cappello solo in occasione delle udienze del consiglio nazionale forense e nelle cerimonie ufficiali e in questo caso si sceglierà un cappello che abbia le frange e come materiale si sceglierà il velluto.

Ma come procurarsi il cappello laureando, a prescindere dagli scopi per i quali sia necessario utilizzarlo? In passato era possibile procurarselo solo ed esclusivamente sotto ordinazione.

Ci si doveva dunque rivolgere ad un sarto o a una bottega sartoriale o presso altri artigiani specializzati e richiederne la produzione.

Le cose sono però cambiate negli ultimi tempi anche a causa del diffondersi del potente strumento dello shopping online, cosa che ha visto scendere anche i prezzi di questo prodotto reperibile al costo di meno di venti euro.