Etiopia e Cina lasciano a terra Boeing 737 Max 8. L’Europa mantiene monitorata la situazione

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Dopo lo schianto del velivolo decollato da Addis Abeba, in cui hanno perso la vita 157 persone, tra cui anche 8 italiani, Etiopia, Cina, Indonesia, Mongolia e Cayman Airways hanno deciso di lasciare a terra i Boeing 737 Max 8. L’Europa, invece, ritiene che sia “troppo presto per fermare gli aerei”, per tanto ha fatto sapere che è in corso il monitoraggio dei Boeing. Nel frattempo, però, Boeing tracolla in Borsa: era dal 2001 che non subiva un affondo così pesante.

Recuperate le scatole nere del velivolo

La compagnia aerea ha fatto sapere che sono state recuperate le scatole nere del velivolo. Nello specifico sono stati rintracciati il “registratore di voce della cabina di pilotaggio ed il registratore digitale dei dati di volo”. Probabilmente, come ha tenuto a precisare la compagnia, le cause dell’incidente saranno rintracciabili proprio grazie ai dati che verranno recuperati dalla scatola nera. Tuttavia, sembrerebbe che uno dei due dispositivi scampati allo schianto sarebbe molto danneggiato e proprio in queste ore una commissione di tecnici è al lavoro per esaminarlo.

Italia: la procura di Roma ha aperto un’indagine

Anche l’Italia, visti gli 8 connazionali deceduti, si sta attivando per riuscire a venire a capo della vicenda. La produca di Roma, infatti, ha aperto un fascicolo di indagine proprio per fare luce sulla morte dei cittadini italiani che si trovavano a bordo del velivolo. Al momento, il procedimento coordinato dal procuratore Giuseppe Pignatone, è senza indagati ed ipotesi di reato.

Easa non lascia a terra i velivoli

Per ora, l’agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha deciso di non lasciare a terra i velivoli, ma ha fatto sapere che sta “monitorando da vicino” la situazione. Il portavoce ha affermato che è troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee o per agire in modo decisivo. Tuttavia, l’Easa è in costante contatto con l’autorità americana Federal Aviation Administration (Faa) e con le autorità etiopi.

A pronunciarsi è stata anche Air Italy, che in flotta dispone di 3 Boeing 737 Max 8: “Per la nostra compagnia aerea, la sicurezza dei nostri passeggeri è da sempre la principale priorità. Con riguardo al B737 Max 8 e a tutti gli aeromobili operativi in flotta, la compagnia si trova in piena conformità con le disposizioni delle autorità aeronautiche e alle procedure operative e direttive del costruttore. La compagnia è in costante contatto con le autorità e ne seguirà le direttive”.

Etiopia e Cina bloccano in via precauzionale i Boeing 737 Max 8

Una scelta diversa è stata attuata dalla compagnia etiope, che, attraverso un tweet, ha comunicato che ha provveduto a bloccare i Boeing 737 Max 8, in via precauzionale. La stessa decisione è stata presa anche dalla Cina, che è tra i principali acquirenti di tale aereo. La scelta avviene dopo due incidenti accorsi con il Boeing. Infatti, oltre al volo della Ethiopian Airlines, che, a ottobre scorso, era precipitato in mare, solo pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Jakarta, anche un 737 Max 8 della compagnia aerea indonesiana Lion Air, ha provocato la morte di 189 persone. E è proprio l’Indonesia, insieme a Mongolia e isole Cayman, ad aggiungersi alla lista di Paesi che ha deciso di lasciare a terra i velivoli, in attesa di risposte.

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