Guida alla scelta dei prestiti INPS per pensionati: cosa sono e come funzionano

Ci sono una determinata categoria di persone che possono accedere a prestiti erogati direttamente dall’INPS o da istituti ad esso convenzionati e che sono a tasso agevolato per una durata che va dai 12 mesi ai 48.

È il caso di dipendenti delle Poste, di insegnanti e direttori scolastici iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale, di dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla Gestione unitaria: una buona fetta di Italiani, come si può ben capire, ma che per accedere al prestito devono possedere requisiti ben precisi. Tali prestiti sono anche conosciuti come prestiti INPDAP, in riferimento all’istituto che li erogava, anche se di fatto non esiste più essendo confluito nell’INPS.

Anche se si parla spesso in generale di prestiti INPS, è bene sapere visto si intende fornire una piccola guida alla scelta dei prestiti INPS per pensionati, che in realtà ci sono diverse tipologie di prestiti. Ci sono i piccoli prestiti che normalmente si restituiscono in pochi mesi, quelli pluriennali, più elevati che si restituiscono nell’arco di anni e, infine, prestiti che si restituiscono cedendo una percentuale della pensione (al massimo un quinto dell’ammontare della stessa). Vediamo come funzionano questi prestiti.

I piccoli prestiti: i più diffusi

Per richiedere i piccoli prestiti è necessario rientrare nelle categorie di persone suddette. Ognuna di esse, però, ha condizioni precise di prestito. L’ammontare concesso va dalle due mensilità di stipendio, nel caso degli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale, a 8 mensilità per gli aderenti alla Gestione Fondo Credito Poste Italiane. In alcuni casi la restituzione avviene mediante rate, come in un prestito normalissimo, in altri viene molto semplicemente trattenuta una quota dello stipendio.

Per richiedere questi prestiti occorre una causale ben precisa che può essere approvata dall’ente erogante o meno in base ai casi. Rientrano fra le motivazioni di richiesta per esempio la nascita o l’adozione di un figlio, il matrimonio in famiglia, la malattia grave, l’acquisto di una casa, il decesso di un coniuge o familiare.

I prestiti pluriennali e quelli con cessione di parte della pensione

I prestiti pluriennali, cioè restituibili nell’arco di più anni, vengono erogati da istituti di credito convenzionati, benché rimangano garantiti dall’INPS. Normalmente questi prestiti sono restituibili in un arco che va dai 5 ai 10 anni e vengono saldati in diverse formule in base ai casi: spesso con la trattenuta di parte dello stipendio o, solo in alcune circostanze, con il versamento rateale. L’ammontare viene erogato anche in questo caso nel caso vi sia una motivazione ritenuta valida, quindi solo per determinate esigenze.

L’ultima formula, cioè i prestiti per pensionati con cessione di un quinto della pensione, sono anch’essi erogati da istituti di credito convenzionati con l’INPS e, come da titolo, vengono saldati con la trattenuta di al massimo un quinto della pensione. L’arco di tempo massimo per la restituzione è di dieci anni.

I vantaggi dei prestiti INPS

Il grande vantaggio di questa categoria di prestiti è che vengono erogati in particolari condizioni di necessità senza che di fatto la persona debba poi fornire grandi garanzie come nel caso dei prestiti bancari. Questo non significa che l’istituto conceda prestiti ad occhi chiusi, ma che ovviamente ha i mezzi per garantirsi la restituzione del prestito al di là della volontà del richiedente, essendovi alle spalle un ente come l’INPS. Per i richiedenti i vantaggi sono tuttavia evidenti: al di là di ottenere prestiti più facilmente, con le giuste premesse, in caso di bisogno si tratta di prodotti che hanno normalmente TAEG agevolati e condizioni meno onerose di quelle che possono essere proposte da qualunque istituto di credito normale.