Stime di crescita abbassate per l’Italia nel 2019: a confermare la notizia è Moody’s

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Di recente, la lead analyst dell’agenzia di rating per il nostro Paese, Kathrin Muehlbronner, ha affermato che “da una stima dell’1,3% sulla crescita del Pil, in realtà quest’anno sarà sicuramente sotto l’1%“. Ad influenzare tali dati sarebbe anche la sconclusionata politica italiana, che fa temere l’angusta possibilità di elezioni anticipate, che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione, già abbastanza precaria.

Notizie negative per il Bel Paese

Notizie negative per l’economia dell’Italia arrivano, non solo dai dati Eurostat, che vedono il Bel Paese ultimo per crescita nell’Eurozona, ma anche da Mooody’s, che ha abbassato le previsioni di aumento del Pil per il 2019.

A confermare tale notizia è stata Kathrin Muehlbronner, leader analyst per l’Italia dell’agenzia di rating statunitense, che ha partecipato al Credit Trends Conference a Milano. Infatti, in tale occasione ha affermato: “Avevamo una stima dell’1,3% sulla crescita del Pil italiano. Quest’anno sarà sicuramente sotto l’1%, probabilmente un valore tra 0 e 0,5%“.

La politica italiana influisce negativamente sulle stime di crescita

Di fatto, ad influenzare negativamente le stime di crescita dell’Italia, è anche la complessa situazione politica che il Paese si trova ad affrontare. Infatti, secondo Moody’s ci sarebbe “un significativo rischio di elezioni anticipate, probabilmente dopo le elezioni europee. Difficile dire quale sarà il governo”.

La situazione, come ha tenuto a precisare Muehlbronner “è poco chiara e il rischio politico è difficile da ‘prezzare’. Potrebbe esserci necessità di una nuova coalizione con una ulteriore incertezza politica”.

Inoltre, interpellata in merito alle riforme, l’analista di Moody’s ha replicato che “il punto di partenza è che l’Italia ha bisogno di riforme dalla pubblica amministrazione al mercato del lavoro, dalla competitività al sistema giudiziario e ne ha bisogno da molto tempo. Qualcosa è stato implementato ma non in misura da cambiare l’outlook di crescita dell’Italia. Alcune proposte del governo sono state positive, per esempio quella della Lega su semplificazione delle tasse, e il piano di investimenti. Non riteniamo che il programma di riforme sia ambizioso ma ha certamente alcuni aspetti positivi”.

Dunque, una situazione precaria, che non sembra far ben sperare per il futuro e che potrebbe ulteriormente aggravarsi, qualora la situazione politica dovesse prendere una piega sbagliata.

Muehlbronner: “Non c’è nulla che cambi le prospettive dell’Italia”

La cosa preoccupante, secondo la Muehlbronner, è che “non c’è nulla dell’agenda di riforme del governo che cambia qualcosa sulle prospettive di crescita dell’Italia”. Tuttavia, Moody’s non vede alcun rischio di contagio dall’Italia al resto dei Paesi europei, né viceversa.

Per quanto riguarda, invece, la Brexit, l’analista dell’agenzia di rating si è detta convinta che “un deal o qualcosa di simile ci sarà”. Ed in merito al rating sull’Italia, abbassato lo scorso ottobre, ha affermato: “Abbiamo un outlook stabile, copre un arco di 12-18 mesi e non vediamo cambiamenti”. Inoltre, ha voluto sottolineare che “abbiamo assunto una crescita bassa, per un paio di anni al massimo, e sotto l’1%”.

Risollevare le sorti di questa complessa e scoraggiante situazione non sembra affatto facile, ma è importante che il Governo italiano si impegni per consentire all’Italia di ritornare ai suoi antichi splensori.

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