Terremoto in Indonesia di magnitudo 6.4: 16 le vittime e 560 gli escursionisti dispersi

0

Domenica 29 luglio la terra è tornata a tremare in Indonesia, precisamente a Lombok. Il bilancio, seppure ancora incerto, è di 16 vittime, centinaia di feriti e migliaia di case crollate. Più di 500 persone, inoltre, sono rimaste imprigionate sulle pendici del vulcano attivo presente sull’isola. I soccorsi sono stati attivati, ma non si sa ancora come si svolgeranno le operazioni di recupero e se daranno esisto positivo.

Numerose le vittime accertate, ma il bilancio è ancora provvisorio

L’isola di Lombok, meta turistica apprezzata dai vacanzieri di tutto il mondo, grazie alle sue meravigliose spiagge ed alla natura incontaminata, che si presta ad incredibili escursioni, è stata colpita domenica scorsa da un terremoto di magnitudo 6.4, poco prima delle 7.00, ora locale.

Dalla scossa principale, che in pochi istanti ha spezzato le vite di diverse persone e ha distrutto buona parte delle costruzioni, ne sono seguite circa altre 120 di assestamento, alcune delle quali di magnitudo 5.3 e 5.7. Il governo indonesiano ha proclamato tre giorni di stato di emergenza, ma non è da escludere che tale condizione possa essere prolungata, qualora la situazione tendesse a peggiorare.

Secondo quanto riportato dal Geological Survey l’epicentro del terremoto sarebbe stato registrato ad un chilometro a sud-ovest di Lombok, nei pressi d Bali, e ad una profondità di 7,5 chilometri. L’area che ha interessato il sisma si trova a circa 50 chilometri dalla città di Mataram ed a 1320 chilometri ad est di Giacarta. Le vittime finora contate sono 16, ma la stima , come fa sapere l’Agenzia nazionale per la mitigazione dei disastri indonesiana, è solo provvisoria.

“La priorità ora- come fa sapere il portavoce del Dipartimento delle emergenze, Sutopo Purwo Nugroho – è l’evacuazione e il salvataggio dei cittadini”. Inoltre, è stata disposta la sospensione delle scalate del vulcano Rinjani, per timore di eventuali frane o di manifestazioni vulcaniche, anche feroci.

Escursionisti bloccati in cima al Rinjani

All’appello mancherebbero anche 560 escursionisti impegnati nella scalata e nell’esplorazione del Monte Rinjani, un vulcano attivo, e molto frequentato dai turisti, per la presenza di sentieri immersi nella natura, in grado di regalare emozioni uniche ed inaspettate.

Il sisma ha provocato, oltre a numerose vittime e feriti, il distacco di tonnellate di fango e di detriti rocciosi dalla montagna, creando dei veri propri ostacoli naturali per le persone che sono rimaste intrappolate, anche se si tratta di guide alpine o esperti scalatori.

Per soccorrerle si sono attivate diverse squadre composte da 186 uomini che stanno valutando il da farsi, poiché gli interventi, soprattutto in alcuni casi, sembrano essere veramente complicati. Per ora sembra che tra gli escursionisti dispersi non ci siano italiani, ma sarà necessario attendere le prossime ore per avere maggiore certezza al riguardo. Si parla per lo più di statunitensi e thailandesi, che sembrano esser ancora in buona salute nonostante il sisma e le sue terribili conseguenze.

Le prossime ore saranno decisive per la loro salvezza. La speranza è che non si verifichino altre scosse, che possano intralciare il lavoro dei volontari, dei medici, dei poliziotti e dello staff del parco, pronti ad intervenire per riportarli a casa sani e salvi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *