Il Sentinel-5P trasmette i primi dati sulla qualità dell’aria

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Il 13 ottobre 2017 è stato lanciato il Sentinel-5P, ovvero il primo satellite appositamente ideato per studiare e monitorare l’atmosfera terrestre. Tale apparecchio, rientra nell’equipaggio utilizzato dalle missioni Sentinel che l’ESA tende a sviluppare per il cosiddetto programma Copernicus di monitoraggio ambientale, nato dalla collaborazione tra la Commissione europea e l’ESA, l’Agenzia spaziale europea. A caratterizzare questo particolare strumento di indagine sono le elevate tecnologie, che consentono di zoomare sul Pianeta e riportare dati estremamente accurati, anche sugli agenti inquinanti emessi, così da permettere l’individuazione degli hotspot di inquinamento, che possono essere dannosi per la salute delle persone e dell’ambiente.

E dopo mesi di valutazioni attente e sistematiche di quanto riportato dal Sentinel-5P, sono state divulgati le prime informazioni in merito alla qualità dell’aria presente sulla Terra, ed in particolare su alcuni gas specifici, che sembrano giocare un ruolo determinante in questo tipo di realtà silenziosa, ma che deve essere tenuta sottocontrollo, onde evitare la perdita di importanti ecosistemi e l’aumento di eventuali patologie gravi.

Dapprima il satellite ha riportato i dati relativi all’inquinamento generato dalle rotte navali e dalle metropoli, mediante ripetute misurazioni di monossido di azoto, che sono state effettuate a livello di Europa, India, Africa e Medio Oriente. Tuttavia, il Sentinel-5P ha mostrato anche il trasferimento di monossido di carbonio dall’India alla Cina, nonché la definitiva chiusura del buco dell’ozono, avvenuta già nel 2017. Inoltre, rilevante è il servizio di monitoraggio che tale apparecchio effettua a livello delle ceneri vulcaniche, che trova particolare utilità per garantire la sicurezza aerea. A tal proposito le prime immagini emesse sono state quelle relative al famigerato Mount Agung, che si trova a Bali, in Indonesia.

É interessante constatare che, per sensibilizzare gli abitanti del Pianeta in merito ai problemi ambientali, i dati rilevati vengono messi a disposizione di chiunque voglia consultarli. In questo modo non ci saranno più scuse in merito agli eventuali sviluppi negativi dell’atmosfera terrestre, in quanto a conoscere la situazione non saranno solo i politici, gli attivisti, gli scienziati e le agenzie ambientali, ma l’intera popolazione mondiale.

Del resto, l’inquinamento atmosferico mette a rischio, ogni anno, la salute di milioni di persone, per tanto è fondamentale capire quali siano i componenti dell’aria che respiriamo costantemente, in modo da effettuare, non solo previsioni accurate, ma anche adottare misure specifiche per ridurre le emissioni tossiche. Sentinel-5P, infatti, è la sesta sentinella del pianeta, ed il sesto satellite lanciato dal programma Copernicus, ma assolutamente il primo appositamente dedicato all’indagine dell’atmosfera. A bordo di tale apparecchio si ritrova, infatti, Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument), un raffinato strumento scientifico che ha il compito di individuare gli agenti inquinanti e di indagare la fascia dell’atmosfera che si estende fino a 15 chilometri dalla superficie.

Dal lancio, che risale ormai a diversi mesi fa, il dispositivo è stato sottoposto ad un processo di decontaminazione precedentemente pianificato, che ha portato all’apertura della porta ed all’ingresso della luce, due condizioni indispensabili per poter trasmettere le prime immagini, che hanno superato ogni aspettativa, come ha spiegato il direttore del Dlr’s Earth Observation Center: “Lo strumento Tropomi del satellite ha permesso di offrire immagini di sostanze inquinanti con una risoluzione più elevata che mai, ed è certamente all’altezza delle sue promesse”. Il mondo è, quindi, in trepidante attese di vedere quali saranno le prossime rilevazioni del Sentinel-5P.

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