Tradimenti coniugali e controversie: ecco cosa può (e cosa non può) fare l’investigatore privato

Il tradimento coniugale è una violazione del patto che esiste tra due persone legalmente sposate e, in quanto tale, comporta delle conseguenze nell’ambito del divorzio.

Il tradimento coniugale

Si tratta di una casistica molto diffusa e complessa che, talvolta, sfocia in situazioni gravi e problematiche, soprattutto se di mezzo ci sono dei bambini. Per queste ragioni molte persone sono solite contattare un Investigatore privato specializzato in infedeltà coniugale, in modo tale da far valere le proprie ragioni dinanzi ad un giudice.

In questi specifici casi il lavoro dell’investigatore è quello di provare e testimoniare l’avvenuta infedeltà e, quindi, di agire per conto del cliente affinché questo possa far valere le proprie ragioni. Nello specifico cercheremo di spiegare in cosa consiste questo tipo di incarico e quali sono i limiti previsti dalla legge.

Iniziamo col dire che un caso di infedeltà coniugale non è mai uguale all’altro. Molto spesso si pensa al tradimento come ad una mera questione morale e, difatti, venire a conoscenza che il nostro partner ci abbia traditi non è mai un’esperienza facile da superare. Il matrimonio crolla, la serenità familiare va in crisi e le decisioni da prendere sono tantissime.

Cosa succede in caso di divorzio

A chi resterà la casa? Cosa faremo con i bambini? Chi si prenderà cura del cane? Quanto costerà il divorzio e chi dovrà pagare? Le persone che fino ad un preciso momento hanno giurato fedeltà, rispetto e amore reciproco si trasformano in vere e proprie nemesi che si colpiranno tra loro a furia di sentenze, discussioni e lettere dagli avvocati.

In questo caos il compito dell’investigatore è quello di fare ordine, ovvero acquisendo prove a testimonianza dell’avvenuta infedeltà. Difatti il traditore è colui che verrà reputato colpevole dello scioglimento del matrimonio e, molto probabilmente, anche il soggetto al quale verranno imputate tutte le spese.

Proprio per questo entrambe le parti faranno di tutto per far valere le proprie ragioni, anche a costo di superare i limiti della legalità. Un esempio tra i più classici è quello della violazione della privacy, ovvero dell’irresistibile tentazione di fotografare e rubare conversazioni private tra traditore e amante. Si tratta di un vero e proprio reato che, dinanzi ad un giudice, pur nel caso effettivo di un tradimento, non avrebbe alcun valore.

Cosa può e cosa non può fare l’investigare?

Quindi l’investigatore agisce per procurare prove e realizzare un dossier che, dinanzi al giudice, avrà il valore di una testimonianza. Questo non significa che il tradito avrà automaticamente ragione perché, nell’ambito della causa, i fattori da valutare sono molteplici, soprattutto se ci sono minori da affidare.

Nonostante i sentimenti di rabbia e frustrazione, quindi, l’ingaggio dell’investigatore non è da intendersi come una rivalsa o una vendetta. Ciò che l’investigatore può fare è validare i dubbi del tradito, mostrare le prove dell’avvenuto tradimento e consigliare il cliente sulle migliori azioni da intraprendere per veder rispettati i propri diritti.

Chi effettivamente difende il cliente dinanzi al giudice è l’avvocato matrimonialista, conosciuto anche come divorzista o familiarista. In conclusione, quindi, l’investigatore è un fornitore professionale di prove e non di certo un giudice, un tutore o un assistente legale.