Val di Susa, bambina di 9 anni muore sulle piste da sci, schiantandosi contro una barriera: 4 indagati

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Gli indagati per la morte di Camilla, la bimba di soli 9 anni caduta dagli sci e finita contro una barriera, sono attualmente 4. La tragedia avvenuta sotto gli occhi del padre della giovane sciatrice, presso una pista  di Sauze d’Oulx, in Val di Susa. La Procura di Torino, per fare chiarezza sull’accaduto, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. La bambina stava sciando con il padre ed un amico sulla pista Imbuto, che si caratterizza, come fa capire il termine stesso, per la presenza di restringimento con un passaggio obbligato tra le rocce. La piccola, ad un certo punto, ha perso il controllo degli sci ed è caduta a valle per circa 50 metri, andando a sbattere violentemente contro una barriera frangivento.

Il padre della vittima è sotto shock

Ad oggi, i carabinieri non sono riusciti ad interrogare il padre della piccola, in quanto in evidente stato di shock. Del resto, la figlia è precipitata sotto i suoi occhi, andandosi a schiantare rovinosamente contro una barriera frangivento. A nulla sono serviti i tentativi per rianimarla. L’uomo, che risiede a Roma, aveva deciso di portare la bambina in montagna per trascorrere le vacanze di Natale, alloggiando da alcuni amici presso Sauze d’Oulx. La tragedia è avvenuta mercoledì scorso (2 gennaio 2019), verso le 14.30, quando il piccolo gruppo ha raggiunto la cima del Monte Fraiteve, poco dopo aver iniziato la discesa.

Bisogna attendere l’esito dell’autopsia

A dare informazioni più certe, in merito alle cause della morte della piccola sciatrice, sarà l’autopsia, che è stata disposta dai pm Giovanni Caspani e Vincenzo Pacileo. L’obiettivo è quello di capire se la giovane vittima è deceduta a causa della poderosa caduta o a seguito del violento impatto con la barriera.

Il 2 gennaio, immediatamente dopo la tragedia, i carabinieri di Oulx accorsi sul luogo dell’incidente, hanno sequestrato il casco, le bacchette, il paravento e gli abiti indossati dalla piccola. Nei prossimi i giorni gli inquirenti saranno impegnati ad effettuare un sopralluogo nel punto in cui si è consumata la tragedia. Inoltre, in queste ore sono in corso importanti accertamenti per quanto riguarda le barriere poste sulle piste.

4 gli indagati

Per ora, i magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati alcuni dirigenti ed ex dirigenti della Sestrieres Spa, incaricata della gestione degli impianti del comprensorio della Via Lattea. Nello specifico si tratta di Alessandro Perron  Cabus, amministratore delegato della società, di Alessandro Moschini, direttore delle piste, ma anche di Vittorio Salusso, ex direttore delle piste, e di Cristina Chianale, direttore dei lavori durante la fase di installazione delle barriere.

Di fatti, i 4 risultano già indagati, sempre per omicidio colposo, nell’inchiesta sulla morte di un altro sciatore, ovvero Giovanni Bonaventura, che si è verificata il 30 gennaio 2018, proprio a poca distanza dal luogo in cui è avvenuto l’incidente della piccola sciatrice di 9 anni. Il 31enne ingegnere siciliano si trovava, infatti, sulla pista da sci del Monte Fraiteve, quando è andato a sbattere contro un paravento in legno, rimettendoci la vita. Di fatto, quindi, i due fascicoli sono confluiti in un unico procedimento.

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