Caratteristiche del caffè: aroma, rotondità e corposità

Expresso coffee machine with capsules and coffee served background on wood table. Top view

Abbiamo scoperto che una nota torrefazione calabrese, la Caffè Aiello, dedica ampio spazio sul proprio blog e anche sul resto del proprio sito, alla divulgazione su uno dei prodotti caratteristici dell’agroalimentare italiano: il caffè!

Studiando a fondo le informazioni da loro rilasciate  e accorpandole per presentartele, ti parliamo oggi di tre fondamentali caratteristiche del caffè: aroma, rotondità e corposità.

L’aroma del caffè

Durante la fase di tostatura dei chicchi di caffè si imprime l’aroma caratteristico di questa bevanda.
A seconda poi della varietà di chicchi che vengono miscelati per dare origine a prodotti unici e riconoscibili, l’aroma varia con sentori anche molto diversi tra loro.
Pensa che in singolo chicco di caffè possono coesistere fino a ottocento aromi diversi e che i professionisti degustatori riescono a percepire anche trenta aromi differenti contemporaneamente durante la degustazione di un caffè.

Gli aromi più comunemente percepiti, anche dai non esperti, sono quello di frutta secca, quello agrumato, quello fruttato, caramellato, speziato, di quercia e vari alberi anche pregiati!
Una tostatura leggera e delicata consente agli aromi di persistere nella bevanda e di essere percepiti non solo in fase di degustazione ma anche dopo averlo deglutito. I più esperti riescono a percepire l’aroma del caffè anche durante la fase di digestione, perché i sentori del caffè risalgono il tratto intestinale e raggiungono nuovamente bocca e naso. Quando l’aroma in questa fase è gradevole rappresenta un indicatore dell’ottima qualità del caffè che si è bevuto.

Come scrive la Caffè Aiello: “Rispettare il caffè è un’arte!”

La rotondità del caffè

La rotondità del caffè fa riferimento al bilanciamento delle caratteristiche organolettiche.
Anche in questo caso la fase di tostatura è fondamentale, non solo per un buon bilanciamento, ma anche per conservare e preservare le caratteristiche stesse senza che queste si perdano in fase di lavorazione.

Un caffè può essere definito rotondo quando la percezione di gusto e aroma non presenta spigolature, e cioè quando un aroma o un sapore non prevale eccessivamente su tutti gli altri, offrendo al palato una sensazione di morbidezza, quasi vellutata, gradevole al tatto e persistente anche dopo la degustazione.

La corposità del caffè

La corposità di un caffè varia da leggera a forte a seconda, anche in questo caso perché tutto il fulcro del processo produttivo risiede in questa fase, della tostatura che viene destinata ai chicchi di caffè crudi.
Una tostatura forte farà risultare una corposità altrettanto forte ed una tostatura leggera ne farà risultare una leggera.

Importante precisare che non bisogna confondere la corposità con l’intensità di gusto e sapore, o con quella piacevole sensazione di avvolgente complessità data dai caffè più pregiati.

Un caffè a corposità leggera conserva tutti i sapori intensi della bevanda, semplicemente è stato trattato con un processo di torrefazione delicato che rispetta la materia prima.

Tecnicamente, la corposità di un caffè è valutata dagli esperti osservando tre parametri:
1) La viscosità: quanto materiale solido è distribuito nella parte liquida del caffè.
2) L’oleosità: quanta parte oleosa è distribuita nella bevanda.
3) La densità: in che rapporto volume e peso si equilibrano nella bevanda.

Il giusto rapporto tra queste caratteristiche conferisce ad un caffè la giusta corposità, cioè quella sensazione tattile piacevole che avvolge il palato in fase di assaggio. Senza lasciare alcun retrogusto acido, ma trasformando l’amaro tipico del caffè in un sapore che nel tempo diventa quasi dolce, risultando così piacevole in tutta la bocca anche molto tempo dopo aver bevuto il caffè.