Come fare una richiesta di capitali

Stai pensando a progetti di investimento, magari hai in testa una nuova acquisizione oppure vuoi lanciarti in un’azione decisiva sul capitale?

Si tratta di casi della tua vita da imprenditore dove avrai bisogno di avanzare una richiesta di capitali.

Davanti a te e magari ai tuoi soci avete diverse strade, ma sostanzialmente la scelta è fra il credito tradizionale e la fintech, quella che Banca d’Italia definisce “innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica” e che sta realmente rivoluzionando l’ambito finanziario nazionale ed europeo, offrendo immediata risposta attraverso una apposita piattaforma per richiedere capitali.

Stai pensando che forse è un ambito rischioso e tu non sei così esperto, ma in realtà le opportunità offerte dalla fintech hanno già aiutato centinaia di imprese, sono il miglior collegamento tra mercato dei capitali e mondo imprenditoriale, con misure studiate sulla base delle esigenza della singola realtà.

Merito creditizio e richiesta di capitali

Sappiamo bene come il merito creditizio sia via via diventato negli anni legato in modo stringente ai criteri di rating stabiliti dagli accordi di Basilea III.

Non c’è dubbio che il credit rating sia uno strumento utilissimo per misurare l’affidabilità delle aziende nei confronti dei soggetti che erogano il finanziamento, ma a volte si trasforma in un boomerang, perché discrimina le imprese minori, le quali spesso ottengono rating di classi inferiori.

Eppure basta pensare al sistema economico italiano, per rendersi conto come si regga su imprese che hanno un rating tra B e BBB e che sono penalizzate dal sistema bancario.

Quali sono i finanziamenti di capitale?

Quali possibilità ha un’impresa che si rivolge alla sfera fintech per ottenere capitale? Proviamo ad elencare alcuni strumenti che si possono prendere in esame, anche attraverso il direct lending, cioè il prestito diretto, snello e veloce, finalizzato alla crescita delle PMI:

  • PRESTITO OBBLIGAZIONARIO: il prestito obbligazionario è una modalità di finanziamento alternativo a quello tradizionale bancario. Consente di ottenere risorse a medio o lungo termine, peraltro senza che ci sia la necessità di segnalazione alla Centrale Rischi, e apre uno sguardo sul mercato, dove sarà possibile incrociare diversi potenziali nuovi investitori.
  • FIA: I Fondi di Investimento Alternativi sono uno dei principali veicoli attraverso i quali il Private Banking investe, sostenendo di fatto la crescita dell’economia reale e delle piccole e medie imprese. Le famiglie clienti del Private Banking hanno le caratteristiche ideali per investire nell’economia reale: hanno un forte interesse per il mondo finanziario, un’elevata propensione al rischio e una focalizzazione sugli investimenti di lungo termine.
  • MINIBOND: Un prestito obbligazionario a medio-lungo termine per supportare progetti di sviluppo delle piccole e medie imprese che desiderano aprirsi al mercato dei capitali e diminuire la dipendenza dal credito bancario.

Si tratta di obbligazioni, quindi anche i minibond hanno un tasso di interesse riconosciuto sotto forma di cedola periodica e una data di scadenza per il rimborso del capitale.

  • EQUITY: La ricerca di partner per ottenere nuovo capitale, avviando così un meccanismo virtuoso di crescita aziendale.

Cosa vuol dire in conto capitale?

I contributi in conto capitale hanno lo scopo di rafforzare la struttura patrimoniale generale di un’impresa e sono erogati senza obbligo di effettuare specifici investimenti materiali o immateriali. Il denaro ricevuto è a fondo perduto, quindi non dovrà essere rimborsato.

Che cosa si intende per capitale proprio?

Cosa significa capitale proprio o equity? Quando si sceglie la strada dell’imprenditoria e si decide di avviare una nuova attività, occorre investirci risorse economiche proprie e quei soldi, che andrai a utilizzare per acquistare tutto ciò di cui hai bisogno, per far crescere la tua azienda, è il capitale proprio.

Quindi, il capitale proprio è una risorsa finanziaria originata dai fondi personali dell’imprenditore, indispensabile per intraprendere una nuova attività di lavoro autonomo di tipo imprenditoriale.

Tuttavia, questo concetto non è limitato alle società personali. Se la tua azienda è una società con altri soci, ciascuno di loro verserà la propria quota di capitale per costituire la società e si parlerà, dunque, di capitale sociale. L’unica differenza in questo caso è che stiamo parlando di capitale sociale.

Che cosa si intende per capitale di rischio?

Strettamente collegato al capitale proprio è il concetto di capitale di rischio, anche perché fare impresa significa innanzitutto rischiare. Il capitale di rischio non è altro che il capitale proprio che l’imprenditore decide di investire nella propria attività e che, appunto, è esposto al rischio d’impresa. Potrebbe, dunque, essere perso a causa di accadimenti di mercato sfavorevoli o a causa della cattiva gestione dell’azienda. Il capitale di rischio comprende non solo le risorse economiche, la liquidità in senso stretto, ma anche i beni utili all’impresa, sia materiali sia immateriali.