Come scegliere le piattaforme di trading migliori del 2021 [GUIDA AGGIORNATA]

L’annata 2020-2021 è stato un anno particolarmente sfortunato per diverse attività economiche, ma di certo non per il mondo del trading.

In questi mesi si è registrato infatti un brusco aumento degli iscritti a questo tipo di servizi, il ché è sintomo sicuramente del fatto di dover rimanere necessariamente a casa per ragioni sanitarie. Non è un caso infatti se alcuni tra i principali broker online, come ad esempio eToro, hanno raggiunto quota 20 milioni di utenti proprio in questo periodo.

Ma per quelli incuriositi da questo fenomeno ma ancora insicuri sul come muoversi all’interno di esso, come scegliere le piattaforme di trading ideale per i propri futuri investimenti? Scopriamolo insieme.

La regola d’oro: scegliere solo broker regolamentati

Col nuovo boom delle piattaforme di trading online si è assistito anche a una recrudescenza delle truffe in rete. Proprio in questo periodo la polizia postale di Roma a infatti oscurato 7 siti di trading non conformi alle nostri leggi in materia finanziaria.

Questi siti gestiti da broker irregolari avevano infatti perpetrato truffe nei confronti dei propri clienti, facendo perdere molti soldi a quelle persone che, ingenuamente, avevano deciso di affidare i propri risparmi a broker non regolamentati.

Di fatto, evitare questi pericoli a monte è facile: basta servirsi esclusivamente di servizi di brokeraggio regolamentati.

Ciò significa che dovremmo cercare quei broker che hanno dalla propria una o più licenze e autorizzazioni elargite da enti regolatori indipendenti. Ad esempio, in Italia è importante l’autorizzazione della CONSOB, così come nell’Unione Europea l’autorizzazione CySEC è tra le più utilizzate per certificare la validità di un servizio di brokeraggio finanziario online.

Fare una prova a costo zero

Come dice il detto: provare per credere. Una volta adocchiato un servizio di brokeraggio di vostro gusto, per assicurarsi che la piattaforma o le piattaforme di trading offerte siano di vostro gusto, sarà utile provare di proprio pugno i servizi ivi offerti. Come fare? Facile: con un conto demo.

Questo tipo di conti si differenziano particolarmente da quelli canonici per quanto riguarda i pagamenti e i depositi, del tutto assenti, ma funzionano essenzialmente allo stesso modo. L’unica differenza essenziale in questo caso è quella relativa al balance, completamente virtuale, ma che si comporterà nella stessa maniera di un qualsivoglia altro balance.

Con ciò intendiamo dire che nel momento in cui un nostro investimento risulterà vincente, vedremo il nostro balance (fittizio) salire, e al contempo però lo vedremo scendere nel caso in cui scommettiamo su un investimento sbagliato.

Va da sé però che questa modalità di investimento è assente da rischi, poiché non sono coinvolti capitali reali, ma contengono un potenziale di apprendimento da non sottovalutare.

Attenti ai costi!

Una delle voci più insidiose per quanto riguarda il trading online è quella delle commissioni.

Alcuni broker online infatti, anche se dotati di certificati e licenze legittime, potrebbero occultare costi di commissione non indifferente per diversi servizi. Se però alcuni di questi potrebbero essere difficili da scovare o comunque opinabili, c’è un costo che è stato appiattito col tempo: quello delle commissioni di trading.

Ad oggi infatti, i maggiori broker online hanno deciso di unirsi e seguire all’unisono una politica d zero commissioni di trading, in modo da stimolare l’entrata di “carne fresca” e nuovi introiti. Va da sé perciò che se notate costi di commissione elevati in sede di trading che esulino dal classico spread, questa è una spia per un problema di “avarizia” a monte da evitare.

Infine, ricordiamo che la stragrande maggioranza dei broker online richiedono un deposito minimo per potere aprire un conto trader reale, non demo. Questi depositi variano enormemente da broker a broker, ma si aggirano in media sui 200 euro (o dollari, a seconda di dove vi troviate).