Cos’è la gravidanza a rischio e come affrontarla al meglio

La gravidanza a rischio è una gravidanza durante la quale sono presenti dei fattori che possono mettere in pericolo la gestazione e potrebbero potenzialmente portare ad un aborto spontaneo.

Fattori esterni: il tipo di lavoro

Non tutte le gravidanze catalogate come “a rischio” però sono in realtà davvero soggette a minaccia d’aborto, a volte è solo una questione preventiva per via di un lavoro non compatibile con lo stato gravidico della donna, ovvero, che potrebbe mettere la donna in gravidanza in potenziale pericolo. Può essere il caso della maestra in “gravidanza a rischio” perché dovrebbe stare a contatto con bambini piccoli facilmente soggetti a malattie esantematiche, di solito pericolose in gestazione; donne che svolgono lavori pericolosi o pesanti e così via.

Fattori legati allo stato di salute della donna

In altri casi ancora questo status dipende anche molto dalla salute della persona prima che restasse incinta: è il caso di chi soffriva precedentemente di ipertensione, diabete, patologie respiratorie, renali, cardiache o altre. Durante la gestazione lo sforzo a carico del corpo e degli organi (dei reni, dei polmoni, del cuore) aumenta e di conseguenza se già questi erano in qualche modo sofferenti prima, la situazione peggiora. Tutte le patologie preesistenti di solito, infatti, tendono ad aggravarsi in gravidanza e di conseguenza è bene fare attenzione e tenere la situazione monitorata costantemente.

Può anche comunque capitare che donna prima di essere in gravidanza stesse assolutamente bene, ma che insorgano poi delle cause di rischio: l’ipertensione gravidica che può condurre alla gestosi, il diabete gestazionale, la placenta previa o altri disturbi che si presentano dopo il concepimento.

La gestante può subire anche minacce d’aborto per sforzi eccessivi, un basso livello di progesterone, anomalie nel concepimento.

Quali sono i sintomi ed i fattori di rischio per una gravidanza a rischio?

La sintomatologia di una gravidanza a rischio varia molto in base al singolo caso. Da una parte ci sono le patologie legate alla gestazione che possono portare ad un aborto, ad un parto prematuro o indotto, dall’altra dei “semplici” disturbi ma da tenere comunque sotto controllo.

C’è chi ha un alto livello di proteine nel sangue o edemi sulle gambe, come coloro che soffrono di gestosi; chi ha perdite di sangue abbondanti e color rosso vivo (piccole perdite scure possono invece essere normali); chi avverte contrazioni nella zona del basso ventre.

Fattori di rischio da tenere in considerazione sono: l’età della madre, la sua conformazione fisiologica, l’obesità, la presenza di fibromi.

Come comportarsi se si viene catalogate come “gravidanza a rischio”

Se si svolge un lavoro che potrebbe non essere adatto ad una donna in gravidanza sarà opportuno che ad essa venga cambiata mansione compatibilmente con le sue condizioni fisiche, se ciò non è possibile è bene si assenti anche prima dei normali tempi previsti normalmente (maternità anticipata).

Una moderata attività fisica è indicata e consigliata a scopo preventivo nella maggior parte dei casi, ma vanno evitati sforzi specie e livello addominale: nei casi di gravidanza a rischio, sarà comunque il medico a dare indicazioni precise su quello che si può e non si può fare. Qualora vi siano condizioni patologiche il ginecologo dovrà collaborare con gli altri medici per garantire la massima assistenza e informazione alla gestante.