Foligno, maestro delle elementari umilia un bambino nero: “Guardate come è brutto”
Spiacevole vicenda a Foligno segnalata da un genitore su Facebook attraverso un post, successivamente rimosso. Il Miur, per far luce sulla vicenda, ha chiesto una relazione agli uffici territoriali, mentre il sindaco della città parla di un “fatto gravissimo“. Sembra che un episodio simile si sia verificato anche nei confronti della sorellina.
“Truppo brutto” per stare in classe
Un maestro della scuola elementare di Monte Corvino, un quartiere di Foligno posto nei pressi del centro storico, ha messo all’angolo un bambino nero, perché “troppo brutto”. Il docente, di fatto, avrebbe costretto il giovane alunno a guardare fuori dalla finestra, in modo che i suoi compagni non dovessero vederlo in faccia.
Il fatto, che ha lasciato tutti senza parole, è finito sotto la lente di ingrandimento del Miur (Ministero dell’Istruzione), il quale ha richiesto una relazione dell’accaduto agli uffici territoriali. Il ministro Marco Bussetti, in un tweet, ha scritto: “Ho immediatamente attivato l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria per effettuare le opportune verifiche. Saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Da condannare“.
La cosa più grave è che un episodio simile si sarebbe ripetuto, ad opera dello stesso insegnante, anche nei confronti della sorellina del bambino.
Il docente parla di “esperimento sociale”
All’agenzia di stampa Adnkronos, il sindaco Nando Mismetti ha commentato la vicenda, affermando: “Abbiamo appreso di questa vicenda grave ieri leggendo un post sui social e stiamo verificando l’accaduto. Abbiamo parlato con la dirigente scolastica che per adesso ci ha confermato l’episodio, ma va chiarito”. E ha aggiunto: “Spero che non sia davvero come lo hanno raccontato, perché sarebbe gravissimo. La città di Foligno è una città ospitale e non c’è assolutamente nessun razzismo“.
Di fatto, il post a cui ha fatto riferimento il primo cittadino è stato messo in rete e poco dopo rimosso da Facebook da un genitore. Secondo quanto riferito dai genitori, il maestro, responsabile dell’atto ignobile, avrebbe detto, rivolgendosi agli scolari: “Bambini non sembra anche a voi che è brutto? Girati così non devono guardare”.
Il docente, tuttavia, una volta ripreso per il suo riprovevole comportamento, si è giustificato affermando che, quanto accaduto in classe, non sarebbe stato altro che un “esperimento sociale, ispirato ad altri casi analoghi presenti anche in rete”.
La questione, fortunatamente, è stata riportata all’attenzione del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, ed i genitori hanno deciso di rivolgersi ad un avvocato.
La reazione del mondo politico
Forte reazione in merito all’accaduto anche dal mondo politico. Uno dei primi a farsi sentire è stato il segretario di Leu, Nicola Fratoianni, che ha tenuto ad annunciare una interrogazione parlamentare al governo. Infatti, ha scritto su Facebook: “Ho appreso dalla stampa una notizia che, se fosse vera, sarebbe gravissima“.
Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei partiti Pd, invece, ha affermato che tutto ciò non è altro che “il frutto avvelenato della campagna xenofoba e razzista” della maggioranza.
Tuttavia, a farsi avanti è stata anche Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, la quale ha tenuto a sottolineare che, se la notizia riportata fosse vera, “sarebbe un fatto di gravità inaudita“, soprattutto poiché riguarda un ambiente, “come quello della scuola, in cui gli insegnanti dovrebbero essere baluardi nei valori di convivenza civile, rispetto delle regole e rispetto reciproco”.