Mahmood, vincitore di Sanremo 2019: “Papà andò via quando avevo 5 anni”

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Mohamood, il vincitore del Festival di Sanremo 2019, è la rivelazione musicale dell’anno. La vittoria del giovane, però, ha sollevato numerose polemiche, in quanto a decretare il suo trionfo è stata la giuria di esterni, che ha ribaltato il voto popolare. Tuttavia, le classifiche continuano a premiare il cantante, che con il suo singolo “Soldi“, è stabile ai primi posti tra i singoli più ascoltati su Apple Music e Spotify.

La canzone che lo ha portato alla vittoria è nata, come ha fatto sapere durante un’intervista al Corriere della Sera, da una frase in arabo che il padre gli ripeteva spesso da piccolo: “waladi habibi ta’aleena”, ovvero “figlio mio, amore, vieni qua”. Con queste parole il genitore lo chiamava per fare rientro a casa, quando si intratteneva a giocare troppo a lungo nel parchetto di Gratosoglio.

L’artista ha più volte raccontato i suoi ricordi d’infanzia e la sua vita nella periferia di Milano, dove ancora vive con la madre, ed in una recente intervista al giornale Repubblica ha affermato: “Nella mia classe sono cresciuto con giovani di diverse nazionalità, sono abituato a convivere, non ho mai subito il razzismo”.

Abbandonato dal papà a 5 anni

Il vero nome di Mahmood è Alessandro Mahmoud. La madre del giovane è sarda, mentre il padre egiziano. Il cantante, durante una recente intervista al Corriere della Sera, ha fatto sapere che non ha più notizie del papà da quando aveva 5 anni. “I momenti di rabbia sono venuti dopo e li ho superati. Però, ho scritto “Soldi” perché avevo bisogno di fissare i ricordi di qualcosa che poteva andare meglio”.

Tuttavia, la figura paterna del rapper ricompare anche in altri singoli dell’album “Gioventù bruciata“, in quanto secondo il ragazzo “è stata un’autoanalisi”, perché in fondo il padre qualcosa gli ha lasciato. Mahmood dice di fare “Marocco Pop”, e tale fatto trova riscontro con la formazione musicale del cantante, dove si intrecciano cantautori italiani come De Gregori, Dalla, Battisti, ascoltati dalla madre, ed artisti arabi, preferiti dal padre.

Una grande passione per la musica

La passione per la musica del vincitore di Sanremo 2019 è iniziata presto. Infatti, il giovane ha affermato: “Il mio primo ricordo sono io che suono la trombetta Chicco davanti alla tv. A otto anni, già prendevo lezioni di solfeggio, ma i suoni mediorientali li ho recuperati dopo, come quando da bambino non ti piacciono le verdure, poi cresci e cerchi tutte le verdure che ti sei perso”.

Mahmood ed il rapporto con l’Egitto

Il giovane non ha fatto mistero del suo rapporto con il Paese di provenienza del padre e con l’Islam. A portarlo in Egitto per la prima volta è stata la figura paterna. In quell’occasione ha avuto modo di visitare le piramidi ed il deserto: “Sono rimasto affascinato. Mi piace che quello sia un pezzo delle mie origini“, ha affermato convinto il giovane.

Inoltre, in merito alla questione religiosa ha tenuto a precisare: “Io sono per rispettare tutti. E, davanti alla violenza, sono dalla parte della vita”.

Il patto fatto con la madre

Mahmood ha fatto sapere che deve tutto alla madre, la quale lo ha sempre sostenuto, purché fosse rispettata una condizione fondamentale: “Ti pago i corsi di musica solo se vai bene a scuola“. Ed il rapper ha fatto sapere che ha mantenuto il patto, anche se non completamente. Infatti, alle elementari vinceva sempre la medaglia come “migliore lettore di libri”. Tuttavia, all’esame di maturità non si è presentato e la madre, per punizione, non lo ha più mandato a lezione di musica.

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