Indonesia sconvolta da un altro tsunami: 220 morti e centinaia di feriti
In Indonesia, un tratto di costa occidentale dell’isola di Giava è stato devastato nella notte tra sabato e domenica, da un’onda alta fino a 20 metri, che si è manifestata inaspettatamente nel buio, senza essere preceduta dal alcun tipo di terremoto. Il bilancio, per ora, è di 220 morti e di 843 feriti. Le persone disperse sono ancora numerose, tra le quali si contano numerosi turisti. Si ipotizza che a causare il devastante tsunami sia stata un’eruzione dell’Anak Krakatoa, un vulcano attivo che si trova a largo dello stretto della Sonda. Probabilmente a scatenare l’onda anomala, che si è infranta sulla spiaggia, portando morte e distruzione, è stata una frana marina.
I danni causati dall’onda anomala
Lo tsunami ha danneggiato 60 ristoranti, circa 10 hotel, 500 abitazioni e 350 barche. Le vittime, da una prima stima, sembrano essere tutte indonesiane, e sono state registrate prevalentemente a est del vulcano, ovvero sulla sponda di Giava, nel distretto di Pandenglang. Le spiagge in questo periodo sono molto frequentate dai turisti locali, in quanto viene fatto un ponte di 4 giorni.
Tuttavia, molti corpi senza vita sono stati ritrovati anche sulla sponda di Sumatra ed il numero è destinato a crescere vertiginosamente. Per ora le autorità hanno invitato la popolazione a non recarsi in spiaggia.
Colpito il concerto di una famosa band locale
L’onda anomala si è infranta sulle coste indonesiane, senza alcun preavviso e senza lasciare scampo. Il fotografo norvegese Oystein Lund Andersen ha scritto su Facebook: “Erano due onde, la seconda molto più potente della prima. Ho dovuto correre, mentre l’onda superava la spiaggia e si abbatteva 15-20 metri nell’entroterra”.
Fortunatamente il poderoso muro di acqua non ha distrutto strade e non ha interrotto la fornitura di elettricità, agevolando l’intervento dei soccorritori.
Il momento in cui ha avuto inizio la tragedia è stato ripreso involontariamente da un spettatore del concerto della pop band Seventeen, che si stava esibendo sulla spiaggia, per un evento premio aziendale dell’ente statale Pln, ossia la società elettrica indonesiana. Poco dopo la fine della prima canzone, il palco è stato travolto dal mare. Almeno 23 persone sono morte e molte risultano disperse. Tra le vittime anche un manager ed un componente della band, mentre altri 3 risultano ancora dispersi, così come la moglie del cantante Riefan Fajarsyah, che è riuscito a sopravvivere, nonostante il muro d’acqua lo abbia risucchiato in mare. Sul suo profilo Instagram ha chiesto ai fan, in lacrime, di pregare per lei, affinché possa essere ritrovata viva.
Un disastro inaspettato
Nessuno si è reso conto di quanto stava per accadere, in quanto nessuna allerta è stata lanciata prima dell’arrivo dello tsunami. Il Krakatoa ha iniziato ad eruttare alle 21.03 di venerdì, causando una colonna di cenere alta mezzo chilometro. Secondo gli esperti, sott’acqua, senza che fosse percepita a terra, l’eruzione ha causato uno smottamento che ha dato origine all’onda anomala.
La tragedia, che ha portato alla morte numerose persone, si è verificata a soli 3 mesi di distanza dal terremoto e dallo tsunami che sull’isola di Sulawesi ha causato 2.500 vittime e ciò ha portato a riaccendere le polemiche in merito alla cattiva gestione del sistema di allarme per maremoti, che in entrambi i casi non ha funzionato. Del resto, si è scoperto che la maggior parte delle boe installate dopo il devastante tsunami del 2004 erano fuori uso, sia per l’azione dei vandali che per la mancata manutenzione. In realtà, a causa di un malfunzionamento, a Pandeglag, la mattina l’allarme si è attivato, ovvero 15 ore prima del disastro, ma nessuno gli ha dato peso.