Ipersensibilità dentinale: come rimediare

Stando alle recenti statistiche in campo dentale, una patologia che affligge circa il 30% della popolazione è, sicuramente, l’ipersensibilità dentinale causando non pochi fastidi e disagi sia durante le ore del giorno che durante quelle del sonno.

 

Molto comune, sia tra gli uomini che tra le donne anche se queste ultime sono le più soggette, i soggetti in questione hanno un range di età che varia dai 20 fino ai 40 anni. L’ipersensibilità dentinale, in poche parole, è dunque un dolore acuto ed intermittente dovuto all’esposizione della dentina poiché è venuto meno lo strato superiore di smalto.

 

La dentina è uno dei tessuti più duri del dente al cui interno si trovano anche numerose fibre nervose ed è proprio per questo che, se incautamente stimolato, il dente dolerà e non poco! I denti più “colpiti” sono poi i premolari ed i canini, ma anche i molari e gli incisivi inferiori possono essere un po’ doloranti.

 

Quali sono le principali cause dell’ipersensibilità dentinale?

 

Tra le maggiori cause di ipersensibilità dentinale (per saperne di più vedi qui la fonte) si possono individuare tre fattori diversi, ovvero, abrasivi, patologici ed erosivi.

 

Tra i fattori abrasivi c’è sicuramente una maniera errata di spazzolarsi i denti con troppa forza o con una tecnica non corretta. Una brutta abitudine che è destinata a peggiorare nel caso di spazzolini o prodotti per l’igiene orale di infima qualità, insomma, è vero che bisogna sempre lavarsi i denti, ma è altrettanto corretto affermare che bisogna farlo nel modo giusto.

 

Tra i fattori patologici vi sono, invece, i disturbi dei denti come le malattie paradontali di varia natura. Un buon esempio sono sicuramente le gengive infiammate, ma non è certo finita qui!

 

Esatto perché, tra gli ultimi fattori, vi sono quelli erosivi dovuti a delle sostanze acide e dannose per i denti e per il contatto tra gli stessi. Infatti, se è vero che lo stesso pH del vomito e dei riflussi gastrici ha la sua importanza, è altrettanto vero che anche il consumo di molte bevande o alimenti acidi possono portare all’ipersensibilità dentinale. Soprattutto per chi ha dei denti già sensibili di loro!

 

Inoltre non va assolutamente dimenticato che anche il digrignare i denti fra di loro, spesso e volentieri molti lo fanno più nel sonno che per il nervosismo, ha un impatto davvero importante e viene definito anche bruxismo.

 

Ipersensibilità dentinale: come si può intervenire?

 

Ovviamente, come in molte altre patologie dentali, a seconda della gravità della situazione vi è un adeguato metodo di intervento.

 

Ad ogni modo va detto che nella maggior parte dei casi, di solito, vengono impiegati dei principi attivi tramite il sigillo di tubuli dentali come fluoruro di sodio, nitrato di potassio in gel e così via. Tali misure, inoltre, possono essere effettuate in ambulatorio, ma è poi il paziente che deve badare alla salute dei suoi stessi denti attraverso colluttori e dentifrici appositamente studiati per le dentature più sensibili.

 

Altrettanto importane è “rieducare” il paziente al modo migliore per spazzolarsi i denti e limitare le bevande ed i cibi dannosi anche per le gengive. Infine un controllo regolare dal dentista è quantomai consigliato!