Tradimento coniugale: le prove ammesse in tribunale

In caso di tradimento coniugale non è sufficiente mostrare un SMS ricevuto sul cellulare salvo rarissimi casi. Anzi molte volte queste prove vengono utilizzate contro il tradito costituendo, di fatto, una grave violazione della privacy. Allora come si dimostra un tradimento coniugale in tribunale? Come accade spesso in tanti ambiti della nostra vita il fai-da-te non è sempre la miglior soluzione a cui far ricorso perché potremmo commettere errori da inesperienza e pagarne le conseguenze. In caso si sospetti un tradimento è preferibile contattare un bravo investigatore privato a cui affidare il reperimento delle prove dell’avvenuta infedeltà.

Ci sono tante buone ragioni per rivolgersi ad un investigatore privato

Certo questa non è l’unica soluzione praticabile perché, ad esempio, dinanzi un giudice potrebbero essere ammesse le testimonianze di chi ha visto con i propri occhi un comportamento tale da giustificare la richiesta di divorzio. In questi casi tuttavia le persone, anche quelle a noi più care, non sono sempre disponibili a recarsi dinanzi ad un giudice per testimoniare. È impraticabile anche l’opzione di seguire il partner, pedinarlo e fotografarlo perché questo rientra tra le violazioni commesse che potrebbero ritorcersi contro la stessa persona tradita in quanto prove inammissibili.

L’investigatore fornisce prove ammissibili

Per tutte queste ragioni sempre più persone si affidano agli investigatori privati, soggetti che operano in modo professionale e che, chiamati come testimoni, possono fornire un dossier nel quale riportano per iscritto ciò che hanno visto con i propri occhi. L’investigatore privato conosce i limiti di legge entro cui muoversi per provare il tradimento e sa bene che non bastano dei semplici sospetti, seppur fondati.

Quindi per dimostrare l’infedeltà coniugale occorre un investigatore privato chiamato a deporre e questo deve avere prove certe, inconfutabili ed inattaccabili dalla controparte. Nella giurisprudenza italiana la figura del testimone oculare è spesso e volentieri l’unica ritenuta credibile e, pertanto, non basta dichiarare che il coniuge abbia preso una strada diversa dalla solita per recarsi a lavoro per aver ragione.

L’investigatore privato conosce la legge e i suoi limiti

Questo significa che l’investigatore professionista è a conoscenza del funzionamento delle norme e del diritto e lavorerà per produrre prove ammissibili, ovvero inattaccabili dalla controparte. Anche dinanzi a foto e video il coniuge incolpato di tradimento potrebbe rispondere contestando in vari modi, ovvero che i materiali siano ritoccati tramite appositi programmi di editing ma non solo. In altri casi il traditore potrebbe dichiarare di non riconoscersi nelle foto o nei video prodotti se questi non inquadrano con precisione il volto e così via…

La sentenza del Tribunale di Roma in merito all’infedeltà coniugale

Per tutte queste ragioni occorre dimostrare in modo serio e qualificato l’avvenuto tradimento e procedere per contro proprio potrebbe rivelarsi controproducente. Al coniuge tradito non basterà il sospetto, la sbirciata sul telefono o qualsiasi altro escamotage visto in una commedia cinematografica.

Affinché scatti l’addebito sulla separazione è necessario un report scritto e fondato da parte di un investigatore privato professionista ma non solo. Lo stesso dovrà essere confermato tramite prova testimoniale davanti al giudice superando tutte le obiezioni e le contestazioni mosse dalla controparte.

Questo è quanto emerge a seguito dalla sentenza numero 5125 del 2016 emessa dal Tribunale di Roma, nonché dalla sentenza della Cassazione Civile n. 10823 per le quali l’investigatore è una delle poche soluzioni capaci di volgere la situazione a favore del coniuge tradito.