Tragedia ponte Morandi: i primi sfollati rientrano nelle abitazioni per recuperare gli effetti personali
Ieri è stato dato il via libera alle operazioni di ricupero degli effetti personali degli sfollati di Genova, le cui case sono collocate nella zona rossa, che è situata nei pressi del moncone del ponte Morandi. Il tutto ha avuto inizio alle 9.00, con un ritardo di 30 minuti, a causa del forte vento che spirava sulla città. Solamente una persona ha dovuto rinunciare, in quanto ha trovato l’abitazione allagata, a seguito della fuoriuscita dell’acqua piovana dalle cisterne posizionate in corrispondenza del tetto del palazzo.
Attualmente i nuclei familiari sfollati a seguito della tragedia dello scorso 14 agosto, sono 281: si parla di 583 persone, che hanno dovuto abbandonare ben 261 abitazioni. Secondo il governatore della Liguria, Giovanni Toti, può definitivamente ritenersi conclusa l’emergenza abitativa, mentre il sindaco Marco Bucci annuncia che il nuovo ponte verrà ultimato a Natale 2019.
Le operazioni di “trasloco” dureranno 13 giorni
I primi cittadini che hanno potuto rimettere piede in casa dopo l’evacuazione obbligata, che è stata effettuata il 14 agosto scorso, quando il ponte Morandi è crollato rovinosamente, portando via con sé ben 43 persone, sono stati quelli dei civici 11 e 16 e 5 e 6, ovvero le costruzioni più lontane dalla pila 10 del viadotto. Gli sfollati sono stati dotati di caschetto e sono stati accompagnati da ben 3 vigili del fuoco. A fornire gli scatoloni è stato il Comune.
Il piano previsto per questa operazione di recupero è quello di garantire l’accesso prima alle abitazioni perimetrali, per poi avvicinarsi pian piano al moncone est. Il tutto dovrebbe durate 13 giorni, meteo e sensori anti-crollo permettendo. Il costo previsto per l’operazione, con annessi sistemi di sicurezza previsti, si aggira attorno al milione, che dovrebbe essere finanziato da un apposito emendamento del decreto Genova, il quale però non è ancora giunto alle Commissioni Trasporti e Ambiente.
Le parole di Toti e Bucci
In concomitanza con l’inizio delle operazioni di recupero dei propri beni da parte degli sfollati, Toti, il governatore della regione Liguria, ha affermato: “Possiamo considerare conclusa l’emergenza abitativa“. Inoltre, ha deciso di recarsi in via Fillak per constatare con i propri occhi l’andamento delle attività. L’augurio che Toti ha fatto in tale occasione alla città, è stato quello di ritornare entro pochi giorni per parlare di demolizione e di ricostruzione, che è poi è lo stesso che si stanno facendo gli abitanti di Genova, in quanto il crollo del ponte ha causato non pochi danni all’intero sistema cittadino.
Tuttavia, a parlare è stato anche il sindaco, nonché commissario straordinario alla ricostruzione, Bucci, che ha tenuto a precisare che: “Le cose stanno andando nella direzione giusta, credo che saranno rispettati i tempi di cui abbiamo parlato e che daremo un nuovo ponte a Genova entro Natale 2019“. E ancora: “Le cose stanno andando nella direzione giusta, anche per quanto riguarda gli emendamenti al decreto Genova in tema di rimborsi”.
Speriamo che quanto riportato dalle autorità non rimangano effettivamente solo parole, ma che abbiano un seguito, in modo da restituire un po’ di tranquillità a Genova ed ai suoi abitanti, che si sono fermati a quel terribile 14 agosto scorso.