La sonda InSight della Nasa è atterrata su Marte: nella missione importante contributo dell’Agenzia spaziale italiana

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Ieri sera (26 novembre 2018) la sonda InSight della Nasa è atterrata su Marte. A confermarlo è stata proprio l’agenzia americana, la quale ha pubblicato anche la prima foro inviata dalla sonda della superficie del Pianeta rosso. Tuttavia, in molti hanno avuto modo di seguire in diretta l’ammartaggio anche su Focus (canale 35).

La sonda ha raggiunto Marte dopo 6 mesi di viaggio e ben 484 milioni di chilometri percorsi. La parte più delicata della missione è stato l’ingresso nell’atmosfera ad una velocità supersonica, di ben 19.800 chilometri all’ora: “7 minuti di terrore” come li hanno definiti i tecnici della Nasa. InSight è il 14esimo veicolo a toccare il suolo del Pianeta rosso, dalla missione sovietica Mars 2, che è stata attuata nel 1971.

Il lancio della sonda il 5 maggio scorso

Il lancio di InSight è avvenuto il 5 maggio scorso dalla base californiana di Vandenberg. La sonda, prima di mettere piede sul Pianeta rosso ha dovuto percorrere ben 484 milioni di chilometri, raggiungendo una velocità di ben 10.000 chilometri orari.

A guidarla in questo viaggio cosmico è stato il sensore stellare, costruito negli stabilimenti della Leonardo, che si trovano a Campi Bisenzio, nei pressi di Firenze. Il compito di tale apparecchio è stato quello di calcolare, 10 volte al secondo, l’orientamento di InSight, in modo da fornire al computer di bordo le indicazioni necessarie per mantenerla sulla rotta stabilita.

L’ammartaggio: “sette minuti di terrore”

Prima di toccare il suolo del Pianeta rosso, InSight ha dovuto affrontare delle fasi piuttosto delicate, che hanno messo in apprensione i tecnici della Nasa. Infatti, una volta entrata nell’atmosfera di Marte ed essersi separata dalla piattaforma che ha provveduto a portarla fin lì, la sonda ha dovuto affrontare una discesa di ben 7 minuti.

La regione scelta per l’ammartaggio è stata Elysium Planitia, posta vicino alle equatore. Durante la discesa, lo scudo termico ha raggiunto la temperatura di 1.500 gradi.

Con l’arrivo di InSight sul pianeta che ha ispirato tante leggende sugli alieni, i cosiddetti marziani, viene dato l’avvio ad una vera e propria esplorazione del “cuore” di Marte. Il fine è quello di studiarne i terremoti, la geologia e la temperatura interna del pianeta.

L’importante contributo dell’Italia

Un aspetto da considerare è che la sonda presenta anche alcuni elementi tecnologici di derivazione italiana, come la bussola stellare, che ha guidato InSight nel suo viaggio nello spazio.

Tuttavia, a bordo del velivolo si trova anche una particolare semisfera catarifrangente “made in Italy”, che ha il compito di fornire costantemente la posizione della sonda su Marte, denominata Larri (Laser Retro-Reflector for InSight). Tale strumento è caratterizzato da microriflettori all’avanguardia ed è stato progettato dall’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), con il prezioso supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Inoltre, l’atterraggio su Marte è stato seguito in diretta da una troupe preposta, in grado di captare i segnali di InSight. A raccogliere i dati è stata la parabola, con 64 metri di diametro, del Sardinia Radio Telescope, collocato, come dice la parola stessa, in Sardegna (nord di Cagliari), in configurazione Sdas (Sardinia Deep Space Antenna).

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