Un anno dopo la morte di Davide Astori: la messa in memoria del capitano della Fiorentina e la lettera dei genitori

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Ad un anno esatto dalla morte di Davide Astori, è stata organizzata una funzione religiosa, preceduta dalla commovente lettera dei genitori: “Un anno senza Davide non si può raccontare. Non esistono le parole”. Il 12 marzo messa pubblica a Firenze, per non dimenticare il capitano della Fiorentina scomparso troppo presto.

Il giorno del ricordo: “Si sente la sua mancanza, ma si sente anche una presenza altra”

É passato un anno dalla scomparsa del giovane capitano della Fiorentina, che ha fatto sognare milioni di tifosi. Per non dimenticare Davide Astori, ieri è stata celebrata a San Pellegrino Terme una massa in memoria del calciatore. Ad officiare l’importante cerimonia è stato don Brescianini, che ha tenuto a precisare: “Si sente la sua mancanza, ma si sente anche una presenza altra: una presenza che si vede nei frutti che ha seminato nella sua vita, ma anche in quello che sta generando adesso. Il suo volto e il suo nome richiamano una serie di positività che ha saputo disseminare“.

A volere la cerimonia religiosa è stata la famiglia di Astori: papà Renato, mamma Anna, i fratelli Marco e Bruno, e la compagna del giocatore Francesca, che lo rese padre tre anni fa di una bellissima bimba, Vittoria. Tuttavia, in chiesa sono apparsi anche alcuni compagni di squadra della Fiorentina, che al termine della funzione hanno deposto una corona di fiori sulla tomba del capitano, ed alcuni dirigenti, che si sono fermati a Bergamo dopo la partita.

La richiesta dei genitori di Astori: “Continuate a ricordarlo e non stancatevi di ricordarlo”

A commuovere maggiormente è stata la lettera dei genitori del giocatore, il cui incipit racchiude un anno intero di dolore e di difficoltà, non ancora del tutto superate: “Un anno senza Davide non si può raccontare. Non esistono le parole, ma forse neanche servono, perché quello appena passato è stato un anno CON Davide, in un modo diverso e che non avremmo mai voluto scoprire“.

Ed al termine l’emblematico invito rivolto a tutti, amici e parenti, ma anche tifosi ed Italiani, che hanno avuto modo di vedere le prodezze del capitano della Fiorentina, che non possono essere cancellate nemmeno dalla morte. “Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo. Rivederlo sorridere in una foto, osservarlo correre nelle immagini, sentirlo nei vostri aneddoti non ci fa soffrire: per noi è come riabbracciarlo ogni volta“.

Morte per bradiaritmia

Quella di Davide Astori è stata una “morte cardiaca, senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare”. Questo è quanto emerso dall’autopsia che è stata eseguita da Gaetano Thiene, il direttore del Centro di patologia dell’Università di Padova, e da Carlo  Moreschi, anatomopatologo e professore di Medicina legale all’Università di Udine.

Di fatto, la bradiaritmia non è altro che una repentina diminuzione della frequenza delle pulsazioni del cuore. Il capitano della Fiorentina, Davide Astori, è stato trovato senza vita il 4 marzo scorso in una stanza d’albergo di Udine. La morte è sopraggiunta nel sonno e non ha lasciato scampo.

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